domenica 31 luglio 2016

MALA TEMPORA

Mala tempora ogni giorno, ogni mattina cattive notizie, un dilagare di frammenti che esplodono, che prendono vite e speranze, che ogni giorno aprono brecce, fratture, voragini nella nostra società e nella nostra cultura che, pur con le loro drammatiche imperfezioni, contraddizioni e incoerenze fanno sí che ogni mattina, raggiungendo in bicicletta il mio ufficio nella piazza centrale di Reggio Emilia, io passi in mezzo a persone che passeggiano, famiglie coi loro bimbi, molti vecchi che chiacchierano seduti alle panchine o ai bar, ragazzine con la pancia di fuori, ragazzini con i pantaloni sotto il sedere,  un chiacchiericcio che si traforma in un rumore di fondo, diffuso, che sento con sollievo dalle mie finestre.
Poche persone oltre me e le mie colleghe, che ci occupiamo di Servizio Sociale, conoscono e vedono bene il dolore, la follia, lo spreco di vita che sta dentro la "pancia" di questa città, ma proprio per questo sappiamo che questa pace è preziosa, va preservata, va coltivata e fatta crescere.
Come preservarla? Chiudendola dentro ai propri privilegi di pace e benessere? Assurdo!
Tre piccoli esempi:
- i cugini di Roberto, da sempre imprenditori agricoli, gestiscono diversi ettari di meloni e angurie ( poi carote, insalata ecc). Hanno 18 dipendenti (tutti in regola e pagati secondo i contratti di lavoro di settore) tutti intensamente neri e tutti senegalesi  - abbiamo chiesto loro come mai e loro ci hanno risposto che negli anni hanno provato prima con italiani ("ma non trovavamo nessuno che volesse questo lavoro") poi con altre etnie di extracomunitari ("ma nessuno riusciva a reggere") e alla fine hanno selezionato un gruppo fidato di operai. "Se dovessimo rimandare a casa questa gente noi chiuderemmo l'azienda"
-distributore della Esso alla rotonda di Paradigna: il loquace benzinaio albanese ci dice che nel grande distributore, con annesso Autogrill h24, tutti i dipendenti - tranne uno - sono extracomunitari. Ci chiediamo : ma sarà il risultato di una politica di discriminazione e razzismo al rovescio da parte dei proprietari?
- casa protetta nella Bassa Parmense - ci lavora la dinamica signora moldava, (con ovviamente alle spalle una storia tristissima, ma ora "vincente" da tutti i punti di vista), che fa qualche ora in casa mia di pulizie. Lei parla di colleghe nigeriane, infermiere ucraine, capoturno albanesi che puliscono la merda di anziani e anzianissimi italiani.
Queste sono solo narrazioni, non fanno politica - però bisogna a mio avviso ascoltare molte storie per sintetizzare una posizione politica e non solo le storie dei terroristi, bisogna leggere elaborare e far capire dati (per esempio che gli "italiani" non fanno più figli e che non solo ci deliziamo a guardare i bellissimi tre figli della signora moldava, ma che questi danno linfa all'Italia del futuro; per esempio che GIÀ ORA abbiamo bisogno del lavoro degli immigrati per pagare le pensioni che sono tutte di "italiani"; per esempio che il consumo da parte della popolazione extracomunitaria dei nostri servizi di welfare - nonostante deliranti post che leggo su Facebook - è infinitesimo)  e bisogna pensare e narrare il futuro.
Solo cosí, credo, riuscirò, riusciremo, a continuare ad ascoltare e chiacchierare e il chiacchiericcio potrà rimanere sottofondo e musica delle nostre città - in pace.

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