venerdì 24 giugno 2016
GIORNO FUNEREO PER LA DEMOCRAZIA
Trovo questo un giorno particolarmente funesto e proprio direi funereo per la democrazia e non solo nel merito - l'uscita della Gran Bretagna mette in serio pericolo molte cose, tra le quali a mio avviso la più grave é sicuramente la tenuta dell'Europa e con essa il prosieguo di settanta anni di pace - ma soprattutto nel metodo. Ancora una volta la democrazia diretta, da molti celebrata come un valore in sè, ha mostrato i suoi limiti e pericoli. In un momento storico in cui il livello culturale - e intendo culturale in senso largo, come capacità di elaborare in senso critico, capacità di comprensione e discernimento, capacità di riconoscere i propri ed altrui limiti - è in caduta, in cui le questioni sono estremamente complesse e vengono vergognosamente consegnate alla democrazia diretta da una politica sempre più in difficoltà ad elaborare e trovare sintesi... In questo momento la democrazia come metodo è a mio parere alle corde ed in assenza di alternative non si discosta granchè dal pericolo autoritarismo nelle sue forme postmoderne di appello diretto e urlato agli stereotipi e alla pancia della gente. L'hanno detto in alcuni, ma non abbastanza - nel miglior modo l'ha detto Saviano.
In questo quadro, il referendum costituzionale mi fa tremare le vene - sarà un massacro di stupidaggini da una parte e dall'altra, ma sappiamo che qualsiasi chiamata alla ragione soccomberà alle chiamate alla pancia.
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