mercoledì 14 ottobre 2015

I RICORDI - OAXACA

Generalmente apro con cautela il cassetto dei ricordi, perchè contengono molta dolcezza, ma anche un'onda di marea di malinconia che con facilitá può travolgere e fare male. Però in questo periodo il nostro diciassettenne, in Messico, aprirá qualche cassetto dei nostri ricordi (per fortuna è ad Aguacalientes, luogo in cui non sono mai stata).
Oggi, per esempio Luigi é in viaggio verso Oaxaca e per lui ho semiaperto un cassetto e gli ho scritto
"Volevo condividere con te quello che mi ricordo di Oaxaca. Ci siamo stati per Natale con Luciano, l'Albe, Francesco che aveva 6 anni e l'Anna che ne aveva 2, il Reggio e altri due amici che non conosci. Lì inoltre abbiamo incontrato Jonathan e Sirkka (allora senza figlie) con due vecchie zie venute in visita dalla Finlandia. Abbiamo fatto tutti insieme la cena della Vigilia sulla terrazza di un ristorante che si affacciava sul Zocalo assistendo sbalorditi a una sfilata di carri coloratissimi, gente in costume, giocolieri e gente sui trampoli. La piazza era strapiena, festante, indimenticabile. 
Avevamo anche visitato el arbol del Tule, una pianta storica gigantesca - c'è ancora? Prova a chiedere, magari vi portano a vederla, ma mi incuriosisce sapere se ancora c'è e se i messicani la ritengono straordinaria come i turisti.
Ricordo anche che avevamo fatto il giro dei paesi intorno, ognuno specializzato in una specifica artesania, e soprattutto ricordo un posto chiamato se ricordo bene Teotitlan del Valle tappezzato di straordinari tappeti tessuti a mano e colorati con coloranti naturali provenienti dalle piante e dagli insetti autoctoni. 
Ricordo anche un mercado straordinario, spero vi portino. Se sì, fai acquisti, mi raccomando. E ricordo anche che la specialità locale sono le chapulinas fritte - ti piaceranno (credo). 
C'era un'anima forte ed autentica, a Oaxaca, chissà se c'è ancora.
Un abbraccio forte, speriamo sia un bel viaggio.
Mamma"
El arbol del Tule

È stato 25 anni fa ed è un ricordo carissimo, che ancora mi scalda il cuore, una città autenticamente messicana, poco contaminata ancora dalla "plastica" e dal ciarpame, protetta da una potente tradizione e dalla povertà. Chissà come è ora e con che occhi la vedrà Luigi. Mi ha già scritto che el arbol del Tule todavia existe. E questo è bene, un periodo lungo per gli uomini per un albero di 1500 anni non è nulla, per fortuna.
Ps. Per chi non lo sapesse, le chapulinas sono cavallette, ma sono buone da mangiare.

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