venerdì 25 aprile 2014

Cosa succede - cambiamento/innovazione

So poco di quello che sta veramente succedendo in questo nostro maltrattato paese. Ma qualcosa so sul cambiamento e sull'innovazione e so di essere profondamente infastidita da tutti i benaltrismi "l'italicum fa schifo" o come l'ultimo post che mi ha fatto leggere Emiliano del blogger Gilioli ("piovono rane") "Pare che a parte Renzi, il ministro Boschi e i loro cari, il testo di riforma del Senato proposto dal governo non piaccia più a nessuno. Del resto succede, quando si propone una cazzata."
Ora, non so dire se il testo della riforma sia una cazzata (non sono esperta di costituzione, come peraltro tutti noi). So però per esperienza professionale che il processo del cambiamento ha almeno tre caratteristiche:
- provoca immense resistenze: le persone nella loro maggioranza e TUTTE le organizzazioni complesse non amano il cambiamento. Il cambiamento non può fare a meno di toccare equilibri di potere (per crearne altri nuovi) e toccare piccoli e grandi privilegi (magari per crearne altri, anche più numerosi o meno numerosi) e quindi trova enormi resistenze (mascherate a loro volta da innovazioni). Lo status quo che fino al momento prima tutti criticavano diventa improvvisamente desiderabile se si deve mettere in gioco qualcosa.
- è altamente imperfetto - NON ESISTE nelle scienze umane (chissà se invece nella scienza c'è, sarebbe un interessante quesito da porre a Marzia che so che legge questo blog) la soluzione, il cambiamento perfetto. Tutte le innovazioni sono altamente rischiose e parziali e chi attende (anche in buona fede)  l"onda perfetta" per avviare il cambiamento sta invece fermo e favorisce la conservazione. Io sono per i cambiamenti anche parziali, anche imperfetti, sono per intravedere, per sognare, per dare dinamismo, per fare invece di dichiarare. Trovo altamente stucchevole ad esempio la discussione sui 3/5 rinnovi sul DL lavoro, chiaramente mirata a creare uno stallo e non cambiare niente - così qualcuno potrà dire di non essersi sporcato le mani e pazienza se poi tutto si è bloccato, non sarà mica colpa sua? ( intanto, lì fuori, imperversa la precarietà più selvaggia e al tempo stesso il nullafacentismo protetto dai sindacati)
- ha senso solo nella fattibilità: nessuna proposta perfetta ha senso se non ci sono le condizioni per realizzarla. Per esempio, diamo per scontato che la riforma di Renzi sia una cazzata ( personalmente non ho ancora capito perchè il Senato debba rimanere elettivo, ma forse è un mio limite. Quello che vedo sono processi decisionali infiniti, farraginosi, con la scorciatoia dei Decreti Legge ampiamente praticata per arrivare a qualche decisione ogni tanto) ma quale proposta, anche perfetta, ha fattibilità? Quella di Renzi, prima che cominciasse il fuoco incrociato, soprattutto del suo partito, ce l'aveva. Adesso, le (forse meravigliose, non ho le competenze per giudicare) proposte sul campo porteranno forse a bloccare tutto - e per l'ennesima volta la supposta innovazione diventerà conservazione.
Ha ragione l'uno, l'altro, l'altro ancora? Che ne so, per un momento mi ero illusa che qualche milione di voti alle primarie significasse poter tentare qualche altra strada. Adesso non so, quello che sento è una cacofonia di bla, bla, bla, che non riesce però a nascondere il vuoto di idee e il silenzio della ragione e l'arroganza grande o piccina del potere che ci sta dietro.

martedì 22 aprile 2014

In morte di Gabo

Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione
il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio
in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio.
Gabriel García Márquez (1927-2014)
Incipit di Cent'anni di solitudine
Addio Gabo, compagno di tante magnifiche ore di lettura. Hai lasciato un'orma buona su di noi - solo pochissimi uomini sono in grado di farlo - grandi uomini

Uomini che amano le donne - finalmente!

Ho visto ieri un bel filmetto. Erroneamente pensavo che fosse di Woody Allen e invece Allen fa solo l'attore. È invece scritto diretto ed interpretato da un attore e regista di origini italiane, John Turturro. Si intitola "Gigolò per caso" ed è divertente, caustico, ben recitato con qualche momento esilarante ed un'idea brillante di fondo. Quello che mi è piaciuto di più, però, non è nemmeno la presa in giro di un'ortodossia religiosa ormai minata dal tempo e macchiettistica, ma l'idea di fondo di uomini che amano le donne e le amano nelle loro imperfezioni, solitudini, ne rispettano le scelte, se ne fanno incantare in modo non superficiale ma profondo. Ci sono anche questi uomini e conviene "metterli in scena" di più di quei tanti, troppi, che in modi eclatanti o più o meno subdoli odiano le donne. Non dobbiamo illuderci che non ci siano anche questi, ma vorrei che i nostri compagni fossero maggioranza - con tutte le cose che ci fanno comunque incazzare di loro...

mercoledì 16 aprile 2014

Cosa succede - l'unica risposta possibile allo stupido post di grillo

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

 

Primo Levi


martedì 15 aprile 2014

Cosa succede - le nomine nelle aziende di stato ovvero attenzione! Le specie protette sono quelle in via di estinzione

Mi hanno infastidito queste nomine, con il ruolo di garanzia alle donne e il potere come sempre agli uomini - da un punto di vista simbolico un già visto, ma con un'attenuante e un'aggravante. L'attenuante è che comunque prima le donne erano assenti ed un tentativo di asserire un problema e di spingere in un verso è comunque preferibile all'ipocrisia precedente (anche se, lo ricordo per ricollocare la realtà al suo posto, l'alter ego di Renzi, il sindaco Delrio, aveva nominato nei posti di vertice del Comune di Reggio Emilia - il direttore generale e i direttori di area e il segretario generale, gli unici posti che hanno collegato uno stipendio importante - TUTTI UOMINI in un'organizzazione fatta per il 90%, a occhio, di donne -peraltro nell'assordante silenzio dell'Assessorato appositamente istituito sulle Pari Opportunità, ovviamente affidato ad una donna).
L'aggravante è il trucco furbetto, la strizzatina d'occhio, l'ammiccamento - voglio pensare rivolto a chi ha più illusioni (e credo anche speranze e fiducia) di me...

I leader in una interessante prospettiva - e un piccolo commento

Molto interessante questo intervento di Massimo Recalcati - una prospettiva interessante e particolare che trovo molto centrata

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ace94e52-80ee-4000-841a-2104ff872274.html


Solo un piccolo commento mi viene: come mai nell'analisi delle componenti della leadership ci sono i padri, i figli e mai le madri? Come mai la cura dei processi, le azioni generative, la pazienza nell'intessere trame e relazioni e mediazioni che pure sono caratteristiche del leader (alcune vengono anche citate da Recalcati) non vengono connesse alla maternità invece che alla paternità? Come mai quando si parla esplicitamente di potere l'apparato simbolico (anche concreto, a dire il vero, vedi post seguente) è tutto maschile? Non è ora di rivendicare anche "il nome della madre"? Chissà, forse sarebbe persino utile.....

sabato 12 aprile 2014

Cosa succede - "le parole sono importanti" - versus Renzi

Oggi Renzi si è espresso per  "una violenta lotta contro la burocrazia".  Indefessa? Ferma? Costante? Senza esitazioni? Coerente? Necessaria? Intanto nelle strade di Roma si svolgeva un violento confronto di lotta. Quello era violento e di violenza ce ne è già in sovrabbondanza.
"Le parole sono importanti"

Cosa succede - i sepolcri imbiancati - pro Renzi


Oggi Renzi ha aperto la campagna elettorale con i candidati alle Europee, con Chiamparino, con i candidati sindaci. E che cosa fanno Cuperlo, D'Alema, Bersani? Ovviamente, penso, sono là a sostenere i candidati PD, viste le imminenti elezioni di cotal portata.. No, invece, sono a Roma in una riunione a disquisire, ognuno con propri accenti, se e come rallentare (leggi=a quello che è successo in questi anni EVITARE e fermare ogni mutamento dello status quo, soprattutto dei loro piccoli poteri) le riforme. Ma ovviamente tutti a "sostenere unitariamente la campagna elettorale". E allora perchè non eravate a Torino a rimboccarvi le maniche? (Mi sembra che li paghiamo per questo, vero? O mi sbaglio?) La riunione era così urgente che non la potevate fare domani? Che pena... Anni e anni a vederli sempre lì, sempre uguali a se stessi, sempre perdenti nella storia e vincenti in quei due secondi di piccola gloria..

sabato 5 aprile 2014

Cosa succede - piccola riflessione sulla casta

Solo una piccola riflessione su "la casta". Chi in questi anni me ne ha sentito parlare ricorda che ho sempre insistito che identificare la casta con i politici è altamente riduttivo: è il SISTEMA della casta che bisogna smantellare. In questo ultimo anno è proprio il sistema secondo me che è emerso: gli spropositati compensi ai consiglieri regionali ( per tacere  degli illegali rimborsi, al limite del ridicolo, se invece non fossero il segnale serissimo della casta), le provincie inutili, il senato inutile, gli spropositati compensi dei boiardi di stato (scusa, adesso si chiamano manager..), il sistema abnorme delle partecipate dei comuni, delle Regioni, dello Stato, il CNEL (ricordo di averlo studiato 35 anni fa in diritto costituzionale e il professor Marco Cammelli "tirava via sull'argomento")ed ora gli ambasciatori, con stipendi tripli ai loro omologhi. Perfino, nel piccolissimo, i pasti in uno dei due rami della Camera che costavano, OGNUNO compresi quelli dei gionalisti accreditati, 21 euro in più di quanto venivano pagati (ma cosa mangiavano, perdio?). Tutte scoperte che trovano un filo logico solo nel sistema della casta che le ha in questi anni alimentate, gonfiate, cullate.
E che dire dei partiti dove le idee, la voglia di capire e discutere sono state sistematicamente distrutte al napalm e dove valgono solo le poltrone, piccole o grandi che siano?
E che dire dei sindacati, presenti solo nel pubblico impiego e nei metalmeccanici, ma lì capaci di tutte le battaglie possibili per tutelare i privilegi, dimenticando i diritti? (Ho un mio bollettino personale: all'ultimo incontro con i sindacati - solo confederali, perchè non tollerano convocazioni dove ci siano altre sigle, quelle le dobbiamo convocare a parte - i sidacalisti diciamo così "professionisti", cioè quelli che fanno il sindacalista a tempo pieno erano  14, cioè nell'ordine, 2 della CGIL provinciale, CISL provinciale, UIL provinciale, 2 della CGIL Funzione Pubblica, CISL Funzione Pubblica, UIL FUNZIONE Pubblica, 4 dellaCGIL Pensionati, CISL Pensionati, UIL Pensionati - TUTTI PAGATI DAGLI STIPENDI DEI LAVORATORI!  e le convocazioni tutte strettamente da fare ad ognuna delle sigle e comparti).
La casta è questa, alimentata dal nostro sonno e dai silenzi colpevoli di giornalisti e professori e "società civili" varie. Trovo positivo, benchè doloroso, che cominci ad affiorare.
Io la conosco e da anni, inascoltata, ne parlo.