Descrizione di Anobii
“Gli sdraiati” di Michele Serra è un libro sugli adolescenti visti dagli adulti. E dai genitori.
Adolescenti orizzontali. Che leggono e scrivono storie incomprensibili. Che dormono, sembra. Ma anche no. Che sognano, forse, distanti anni luce dagli adulti e dalle loro preoccupazioni. Preoccupati ugualmente, ma di e per altro.
“Gli sdraiati” di Michele Serra è un libro sugli adolescenti visti dagli adulti, se in mezzo a tutto questo caos che hanno combinato riescono ancora a vedere qualcosa, e se dietro quegli occhiali dalle montature tristi si nascondono ancora degli occhi vivi.
Mia recensione su anobii ( il mio profilo é Mamaboss)
una chicca - grazie serra!
questo libro è una chicca, diverte, fa pensare, tiene compagnia in un pomeriggio uggioso della pianura padana.
come madre (e il genere conta...) di un adolescente certamente meno relativisticamente guidato dell'adolescente descritto da Serra mi sono ritrovata e non ritrovata in molti degli episodi ed aspetti descritti così gradevolmente nel libro. Di tutto devo dire mi ha particolarmente interessato una piccola tesi buttata lì "Nelle vostre docce interminabili , dieci minuti, un quarto d'ora, scrosci d'acqua che basterebbero ad irrigare un ettaro di deserto, nel bagno scintillante di luce e ovattato dal vapore trionfa, finchè gli è dato di trionfare, non solamente lo scialo, trionfa anche l'illogica illusione che il corpo - il tabernacolo dell'Io - possa salvarsi da solo, rimanere integro mentre intorno tutto si corrompe." Questa osservazione mi ha colpito e dà una spiegazione abbastanza originale dell'apparente impermeabilità degli adolescenti alla consapevolezza di ciò che li circonda. Al tempo stesso osserverei sul libro, ed è l'unica osservazione critica che farei, che l'adolescenza è una fase che si manifesta in epoche diverse in modi diversi, ma attraverso la quale generazioni e generazioni sono passate. Ricordo con chiarezza la distanza che percepivo dai miei genitori, ricordo con chiarezza la fatica di governare cambiamenti che non comprendevo e che mi assalivano e mi lasciavano stremata e arrabbiata e dolente. Poi si cambia ed è ancora diverso e il diciannovenne dai calzini appallottolati tra qualche tempo sarà un ricordo - un amato ricordo-
come madre (e il genere conta...) di un adolescente certamente meno relativisticamente guidato dell'adolescente descritto da Serra mi sono ritrovata e non ritrovata in molti degli episodi ed aspetti descritti così gradevolmente nel libro. Di tutto devo dire mi ha particolarmente interessato una piccola tesi buttata lì "Nelle vostre docce interminabili , dieci minuti, un quarto d'ora, scrosci d'acqua che basterebbero ad irrigare un ettaro di deserto, nel bagno scintillante di luce e ovattato dal vapore trionfa, finchè gli è dato di trionfare, non solamente lo scialo, trionfa anche l'illogica illusione che il corpo - il tabernacolo dell'Io - possa salvarsi da solo, rimanere integro mentre intorno tutto si corrompe." Questa osservazione mi ha colpito e dà una spiegazione abbastanza originale dell'apparente impermeabilità degli adolescenti alla consapevolezza di ciò che li circonda. Al tempo stesso osserverei sul libro, ed è l'unica osservazione critica che farei, che l'adolescenza è una fase che si manifesta in epoche diverse in modi diversi, ma attraverso la quale generazioni e generazioni sono passate. Ricordo con chiarezza la distanza che percepivo dai miei genitori, ricordo con chiarezza la fatica di governare cambiamenti che non comprendevo e che mi assalivano e mi lasciavano stremata e arrabbiata e dolente. Poi si cambia ed è ancora diverso e il diciannovenne dai calzini appallottolati tra qualche tempo sarà un ricordo - un amato ricordo-
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