Da anni una giovane e simpatica fisioterapista di nome Teresa (no, non è il suo vero nome) si occupa impeccabilmente della mia vecchia e dolente schiena e della mia cervicale. Negli anni, con naturalezza sono corse tra di noi montagne di chiacchiere e si è creata un’amicizia e molta familiarità. Nei nostri appuntamenti mensili (nei primi anni più frequenti) parliamo delle nostre vite e di quello che ci succede e ci piace, mentre le sue mani abili lavorano sul mio collo e la mia schiena.
La settimana scorsa Teresa ha rimandato un appuntamento perchè è morta sua nonna e questa settimana ci siamo viste e mi ha raccontato della morte di sua nonna, 96 anni e nessuna medicina, tutti i parametri a posto, però ormai cieca. Le ultime settimane erano state difficili perchè aveva iniziato a stare male, agitandosi e inveendo contro il mondo e chi la curava perchè non la facevano morire, lei voleva morire, non ne poteva più. A un certo punto i genitori di Teresa che l’avevano amorevolmente accudita per tanti anni, prendono la sofferta decisione di portarla all’Hospice, dopo che aveva perso anche il riflesso della deglutizione, perché era ormai il momento della sedazione profonda. Teresa era all’Hospice mentre preparavano il sonno da cui la nonna non si sarebbe più svegliata e vede che la nonna, debolmente e da cieca, cerca la sua mano. Lei gliela dà pensando ad una carezza della nonna e invece la nonna le prende la mano, gliela mette sul collo e comanda “stric’ca” (in dialetto “stringi”). Teresa le dice amorevolmente “ma no, cosa dici” e la nonna si rivolge più in alto, sempre in dialetto “speriamo che Gesù mi venga a prendere e mi liberi, allora”. Teresa, come avremmo fatto tutti, risponde che Gesù non avrebbe fatto secondo lei una cosa del genere. La nonna si azzittisce un attimo e poi dice un “allora..” deluso e Teresa pensa che si sia rassegnata alla volontà del Signore e invece la nonna continua “e allora c’al vaga a cagher anca Gesù “ (e allora che vada a cagare -cioè al diavolo - anche Gesù). Sono state le sue ultime parole.
Nonne emiliane di una tempra ormai scomparsa.
(PS Teresa mi ha anche detto che poi al funerale mentre il sacerdote decantava la grande fede della nonna quasi le scappava da ridere ricordando le sue ultime parole…)