giovedì 3 novembre 2022

TORNANDO DALLA VITA

 

Ogni notte, tornando dalla vita 


Ogni notte, tornando dalla vita,
dinanzi a questo tavolo
prendo una sigaretta
e fumo solitario la mia anima.

La sento spasimare tra le dita
e consumarsi ardendo.
Mi sale innanzi agli occhi con fatica
in un fumo spettrale
e mi ravvolge tutto,
a poco a poco, d’una febbre stanca.
I rumori e i colori della vita
non la toccano più:
sola in se stessa è tutta macerata
di triste sazietà
per colori e rumori.

     Nella stanza è una luce violenta
ma piena di penombre.
     Fuori, il silenzio eterno della notte.

Eppure nella fredda solitudine
la mia anima stanca
ha tanta forza ancora
che si raccoglie in sé
e brucia d’un’acredine convulsa.

     Mi si contrae fra mano,
poi, distrutta, si fonde e si dissolve
in una nebbia pallida
che non è più se stessa
ma si contorce tanto.

      Così ogni notte, e non mi vale scampo,
in un silenzio altissimo,
io brucio solitario la mia anima.

Cesare Pavese



Nessun commento:

Posta un commento