domenica 27 novembre 2022

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E I CAMPIONATI MONDIALI DI CALCIO

 Finalmente, riflettendo,  ho capito meglio la dinamica di un tema che mi lascia sempre molto incerta. Non riesco a capire fino in fondo perchè non ci preoccupiamo abbastanza del tema “cambiamento climatico” (chiamiamolo così perchè sembra più rassicurante, ma é in verità più realisticamente “la fine del mondo”). Tantissimi altri problemi ci appaiono immensamente più importanti, mentre sono razionalmente del tutto irrilevanti rispetto ai danni già irreversibili e sempre peggiori che stiamo infliggendo al bellissimo pianeta di cui siamo ospiti. Non entro nel merito, lo hanno fatto tanti altri prima di me e molto meglio.

Io non sono esente da questa dinamica, doverosamente mi impegno il più possibile nel mio piccolo e mi preoccupo e mi scandalizzo, ma poi ci sono tutti i fatti e gli scandali di ogni giorno che tornano sempre in primo piano. Mi chiedo da parecchio tempo come mai e una prima risposta l’ho avuta da Garimberti e dallo stesso studio della storia: noi uomini siamo molto concreti e razionali, ma anche infinitamente preda di impulsi irrazionali, primordiali, non civilizzati, folli. La pancia interferisce e infiltra il pensiero razionale. Ma la spiegazione mi sembrava ancora altamente insufficiente. Adesso sono arrivati i mondiali di calcio in Qatar e la mia rabbia e indignazione sono montate, ho dichiarato a destra e a manca che erano da boicottare, da ignorare, da rifiutare.

Poi, ho visto il mio marito civilizzato, poco appassionato di calcio tranne che per le partite della Nazionale e negli ultimi tempi qualche partita di Champion mentre sta stirando, con sentimenti e azioni politiche giuste e totalmente condivisibili, ma  che ogni sera si attacca alla TV per la partita di turno (sta vedendo anche in questo momento Germania-Spagna). E allora ho pensato che è umano fare molta fatica ad uscire dal proprio piccolo, dalla sfera intima ed immediata, da ciò che ci piace e ci fa stare bene. Quindi non critico Roberto,anzi. Io non vedo i Mondiali perchè del calcio non me ne frega niente (mi annoia),  non li avrei guardati comunque, quindi il mio boicottaggio non passa il setaccio delle cose vicine, che mi toccano. E io faccio lo stesso con il cambiamento climatico: sono razionalmente molto preoccupata, ma il tema non mi è “vicino” e rimane certo sempre lí, ma sullo sfondo.





LE PRATERIE DEL SOVRANISMO

 Varsi, Comune montano della Provincia di Parma, mi ha fatto riflettere come il sovranismo, più che un movimento, sia in realtà una prateria sconfinata di sovranismi sempre più specifici, dettagliati, vicini… 🤣 🤣 🤣



domenica 20 novembre 2022

FAREBBE ANCHE RIDERE… LAVROV


 Non so se rallegrarmene, dal momento che quello stile di vita ipermaterialista non piace troppo nemmeno a me. O se invece affliggermi per la truffa morale perpetrata ai danni dei ragazzi russi, mandati a morire in nome di un’idea alternativadi mondo che i vari Lavrov sono poi i primi a rinnegare. Loro non intendono abbattere il sistema occidentale, ma diventarne i principali beneficiari. E a farne le spese, di solito, sono i poveri cristi intronati dalle fandonie del potere, a cui fingono di credere anche certi utili idioti di casa nostra, che straparlano di un mondo complesso e multipolare, non perchè vogliano cambiare il mondo, ma perché vogliono cambiare padrone.


Farebbe quasi ridere e preferisco davvero ridere perché a trattarne sul serio non si smuove una virgola, mentre “una risata vi seppellirà “? Non so, ma almeno avrò riso, spernacchiando.

giovedì 3 novembre 2022

TORNANDO DALLA VITA

 

Ogni notte, tornando dalla vita 


Ogni notte, tornando dalla vita,
dinanzi a questo tavolo
prendo una sigaretta
e fumo solitario la mia anima.

La sento spasimare tra le dita
e consumarsi ardendo.
Mi sale innanzi agli occhi con fatica
in un fumo spettrale
e mi ravvolge tutto,
a poco a poco, d’una febbre stanca.
I rumori e i colori della vita
non la toccano più:
sola in se stessa è tutta macerata
di triste sazietà
per colori e rumori.

     Nella stanza è una luce violenta
ma piena di penombre.
     Fuori, il silenzio eterno della notte.

Eppure nella fredda solitudine
la mia anima stanca
ha tanta forza ancora
che si raccoglie in sé
e brucia d’un’acredine convulsa.

     Mi si contrae fra mano,
poi, distrutta, si fonde e si dissolve
in una nebbia pallida
che non è più se stessa
ma si contorce tanto.

      Così ogni notte, e non mi vale scampo,
in un silenzio altissimo,
io brucio solitario la mia anima.

Cesare Pavese