Finalmente, riflettendo, ho capito meglio la dinamica di un tema che mi lascia sempre molto incerta. Non riesco a capire fino in fondo perchè non ci preoccupiamo abbastanza del tema “cambiamento climatico” (chiamiamolo così perchè sembra più rassicurante, ma é in verità più realisticamente “la fine del mondo”). Tantissimi altri problemi ci appaiono immensamente più importanti, mentre sono razionalmente del tutto irrilevanti rispetto ai danni già irreversibili e sempre peggiori che stiamo infliggendo al bellissimo pianeta di cui siamo ospiti. Non entro nel merito, lo hanno fatto tanti altri prima di me e molto meglio.
Io non sono esente da questa dinamica, doverosamente mi impegno il più possibile nel mio piccolo e mi preoccupo e mi scandalizzo, ma poi ci sono tutti i fatti e gli scandali di ogni giorno che tornano sempre in primo piano. Mi chiedo da parecchio tempo come mai e una prima risposta l’ho avuta da Garimberti e dallo stesso studio della storia: noi uomini siamo molto concreti e razionali, ma anche infinitamente preda di impulsi irrazionali, primordiali, non civilizzati, folli. La pancia interferisce e infiltra il pensiero razionale. Ma la spiegazione mi sembrava ancora altamente insufficiente. Adesso sono arrivati i mondiali di calcio in Qatar e la mia rabbia e indignazione sono montate, ho dichiarato a destra e a manca che erano da boicottare, da ignorare, da rifiutare.
Poi, ho visto il mio marito civilizzato, poco appassionato di calcio tranne che per le partite della Nazionale e negli ultimi tempi qualche partita di Champion mentre sta stirando, con sentimenti e azioni politiche giuste e totalmente condivisibili, ma che ogni sera si attacca alla TV per la partita di turno (sta vedendo anche in questo momento Germania-Spagna). E allora ho pensato che è umano fare molta fatica ad uscire dal proprio piccolo, dalla sfera intima ed immediata, da ciò che ci piace e ci fa stare bene. Quindi non critico Roberto,anzi. Io non vedo i Mondiali perchè del calcio non me ne frega niente (mi annoia), non li avrei guardati comunque, quindi il mio boicottaggio non passa il setaccio delle cose vicine, che mi toccano. E io faccio lo stesso con il cambiamento climatico: sono razionalmente molto preoccupata, ma il tema non mi è “vicino” e rimane certo sempre lí, ma sullo sfondo.