sabato 17 settembre 2022

SINTESI PRESSOCHÈ PERFETTA

 Stamattina, viaggiando tra Olbia e Alghero in macchina, abbiamo ascoltato alcune brevi interviste fatte a passanti della strada ad opera di giornalisti di Radio Capital che chiedevano per chi voti. Risposta di un uomo con marcato accento romanesco (chiedo scusa della traduzione scritta che è sicuramente scorretta)  “pe’ Berlusconi perchè lui ha fatto magnà llaltri e poi ha magnato lui. Tutti llaltri hanno magnato solo loro”. 

I politologi e i giornalisti dovrebbero inchinarsi e forse vergognarsi. Non ho mai sentito una sintesi migliore, quasi perfetta…

giovedì 8 settembre 2022

GROPPO ALLA GOLA

 L’inizio di questa storia coincide con un mio piccolo successo: in vista della visita di Anna e Olivia verso fine mese, una settimana di permanenza a Sanguigna, ho finalmente convinto Roberto di salire nel nostro enorme fienile per tirare fuori dei giochi per Olivia appartenuti ad Anna o a Luigi che fossero adatti per lei. Avendo grandi spazi, ero certa che avremmo trovato cose interessanti, e infatti, ben stivati e accumulati in un angolo, inscatolati e coperti da un telo di plastica, abbiamo trovato un dondolino e una macchinina da cavalcare, una grande sabbiera con coperchio e tre o quattro scatoloni di giochi (perfino il famoso box che usava ai tempi dell’Anna e che già ai tempi di Luigi era considerato anti-educativo). Domenica scorsa con Roberto abbiamo tirato fuori gli scatoloni e io ho promesso di scegliere un po’ di giochi adatti all’età di Olivia rovistandoci dentro con calma. Ieri ho fatto il lavoro, riscoprendo e ricordando deliziata quasi ogni gioco.

La sorpresa è stata che al fondo di uno di questi scatoloni c’era uno strato di carte varie molto vecchie. Le ho portate giù dal fienile e stamattina le ho guardate per buttarle via. Erano appunti e carte sia miei che di Roberto degli anni appena post-università o dell’Università, tanto lavoro, tanta passione per cose ormai dimenticate, ho persino ritrovato un saggio sulla burocrazia fascista che mi aveva commissionato e finanziato il povero Roberto Ruffilli per suoi studi. Una chicca era un bustone colmo delle mie buste paga dei lavori estivi degli anni dell’Università: buste paga del Comune di Parma per il lavoro da educatrice in colonia estiva (anni 1976-1981), di Althea, Greci Geremia e Ardita per il lavoro di operaio stagionale nell’industria conserviera (anni 1976-1981).  Ricordi, montagne di ricordi, un po’ di commozione che bisogna controllare per non perdersi e intristirsi.

Era però in agguato il colpo da groppo alla gola. Tra le carte c’era un notes dove c’erano annotate le cose da fare (dall’appuntamento all’Archivio di Stato, al libro da leggere, l’articolo da cercare, il versamento irpef da fare ecc.). Il notes è questo (e si capisce a che anno risale)


Siccome sono una fedelissima adepta del riciclo, mi sono impegnata a strappare le pagine ad una ad una per buttarle nella carta, fino a che sono incappata in questa pagina


La scrittura è quella della me ragazza, quella con i capelli molto neri e il sorriso sempre pronto. Non so se è una citazione o l’ho scritta io - non ricordo niente. Ma, oggi, un bel groppo alla gola per il resto della giornata. Come faccio a buttare via il notes?

giovedì 1 settembre 2022

MA AVRÒ TUTTE LE ROTELLE AL LORO POSTO?

 A volte mi chiedo (e mi chiedo se se lo chiedano tutti, una volta o l’altra) se ho tutte le rotelle al loro posto, se sono io la strana o strano è il mondo. 

Oggi stavo leggendo il giornale (rigorosamente cartaceo) in quella modalità automatica che i lettori di giornali ben conoscono, selezionando con un’occhiata le cose che mi interessano e da leggere. Mi cade quindi l’occhio su una foto con trafiletto che ricorda (ce ne sono in abbondanza in giro) l’anniversario della tragica morte di Diana Spencer, argomento che per me riveste lo stesso interesse, all’incirca, della storia delle formiche. Ma l’occhiata mi basta per cadere nella mia personalissima malattia che chiamo “sindrome del correttore di bozze”, malattia credo molto rara, ma sicuramente non letale. L’articoletto era questo

Non si capisce nemmeno se la foto è scattata a Parigi o a Kensington, ma quello che mi abbaglia e per me riluce sulla pagina è l’errore ortografico che invece il commento non rileva per niente
[“A great hope crushed in its infancy” cioè una grande speranza spezzata prematuramente, letteralmente nella sua infanzia. “Its” =suo, sua e non “it’s” terza persona singolare tempo presente del verbo essere]. 
Devo essere io la strana, nessuno viene turbato dalla sciatteria intollerabile degli errori di ortografia, ma nemmeno dalla morbosa attrazione tra loro e il mio sguardo. Ahimè….