lunedì 28 febbraio 2022

UN CONCETTO DIFFICILE DA COMPRENDERE

 Salvini: “Sono contrario ad inviare armi letali all’Ucraina”

Trovo molto difficile da comprendere il concetto di arma-non-letale (cerbotttane? Fionde?) e ho chiesto in giro. Mi hanno fatto l’esempio degli elmetti, ma ho obiettato che gli elmetti non sono armi. Mi hanno fatto l’esempio di programmi informatici, ma a parte il problema che non so se sono armi, alcuni programmi (esempio: sabotare i sistemi di controllo aereo) possono essere letali eccome - anche molto letali.

E allora, cos’è l’arma non letale? Può essere fare infiniti distinguo per favorire l’amico Putin facendo finta di condannarlo (stessa linea di comportamento l’essere contro al Green Pass per farsi bello con i NoVax)? Può essere, ma può essere molto letale comunque… 

Niente, non ci arrivo, speriamo che me lo spieghi meglio.

giovedì 24 febbraio 2022

INQUIETANTI PARALLELI 2

Il 15 marzo del 1939 l’esercito tedesco occupò la Cecoslovacchia senza quasi sparare un colpo. La notte precedente, il presidente del paese era stato preso in ostaggio da Hitler ed era stato costretto a firmare la capitolazione del paese. La mossa fu così rapida e inaspettata che gli alleati della Cecoslovacchia non fecero nemmeno in tempo a protestare prima che il fatto fosse compiuto. Fu l’ultima volta in cui Hitler riuscì a realizzare i suoi piani senza opposizione. Sei mesi dopo, quando cercò di fare la stessa cosa con la Polonia, il risultato fu lo scoppio della Seconda guerra mondiale.

L’invasione del 15 marzo fu lungamente pianificata e fu eseguita con premeditazione e cinismo dai leader nazisti. Era dalla primavera del 1938 che avevano alzato la tensione con la Repubblica Cecoslovacca ingigantendo, e spesso inventando, soprusi e angherie subite dalla minoranza tedesca che all’epoca viveva nel paese, nella regione dei Sudeti, mentre in realtà finanziavano sottobanco e incitavano a compiere azioni sempre più aggressive il locale partito filonazista.


La Cecoslavacchia era uno stato molto vulnerabile a questo tipo di pressioni. Era un paese giovane, che alla fine della Prima guerra mondiale era stato ritagliato dai territori che in precedenza facevano parte dell’Impero Austro-ungarico. Al suo interno convivevano due principali gruppi linguistici: i cechi, che formavano la maggioranza e che erano stati sistematicamente discriminati ai tempi dell’Impero, e gli slovacchi, minori di numero, ma trattati in maniera relativamente privilegiata negli anni precedenti. Entrambi erano popoli di lingua slava e con parecchie cose in comune.

Il paese era stato creato come unica entità grazie agli sforzi di intellettuali e politici secondo cui due piccoli stati separati sarebbero stati troppo vulnerabili nell’Europa del tempo. Ma nel clima di tensioni economiche e internazionali di quegli anni, fu facile per giornalisti e leader politici nazionalisti sfruttare le divisioni linguistiche, le ingiustizie del presente e i torti del passato per destabilizzare il paese e accrescere il loro potere. A questi problemi si aggiungeva la presenza di altre minoranze, come ucraini, ungheresi e polacchi, la cui “liberazione” attirava gli interessi dei vicini della repubblica.


Per Hitler la Cecoslovacchia rappresentava anche un altro problema: geograficamente somigliava ad una freccia puntata al cuore della Germania, profondamente incuneata tra la vecchia Austria, che era stata annessa alla Germania, a Sud, e la regione tedesca della Sassonia, a Nord. Hitler, che all’epoca aveva già deciso che entro pochi anni avrebbe scatenato una guerra europea, non poteva procedere con i suoi piani senza prima aver neutralizzato questa minaccia. Se la Germania fosse entrata in guerra con la Francia, ad esempio, la Cecoslovacchia rappresentava un potenziale punto di partenza per colpire il paese alle spalle e, per di più, i suoi confini erano a poche centinaia di chilometri dalla capitale Berlino.

Nel corso del 1938, Hitler continuò ad alzare il livello della tensione fino al punto di minacciare apertamente l’invasione della Cecoslovacchia con la scusa di “liberarne” gli abitanti di lingua tedesca. Il governo cecoslovacco, che in quegli anni era rimasto l’unico governo democratico di tutta l’Europa centrale, si era premunito contro questa eventualità e aveva siglato da tempo un’alleanza difensiva con i vincitori della Prima guerra mondiale, Francia e Regno Unito. Ma i due paesi non avevano nessuna intenzione di scatenare un conflitto in nome della piccola repubblica.

Alla conferenza di Monaco, organizzata all’ultimo momento per persuadere Hitler a rinunciare alla guerra, Regno Unito e Francia, con l’aiuto e la mediazione di Benito Mussolini, persuasero i leader cecoslovacchi ad accettare la cessione dei Sudeti alla Germania. Convinti di aver evitato una nuova guerra mondiale, i leader francesi e britannici tornarono a casa tra le acclamazioni dei loro cittadini.


Non trascorse molto prima che Hitler decidesse di terminare il lavoro iniziato a Monaco. Non appena il clamore per la Conferenza si fu attenuato, Hitler assicurò il suo appoggio alla destra nazionalista della minoranza slovacca che rispose prontamente alle sue offerte e il 14 marzo proclamò unilateralmente l’indipendenza dalla Cecoslovacchia. Lo stesso giorno, Hitler convocò d’urgenza a Berlino Emil Hácha, nuovo presidente della repubblica federale. In teoria l’incontro sarebbe dovuto servire a discutere come la Germania avrebbe potuto mediare tra il governo federale e gli indipendentisti slovacchi. In realtà si trattava una trappola.

Non appena arrivarono a Berlino, Hácha e il suo seguito furono chiusi dentro la Cancelleria tedesca, senza possibilità di comunicare con l’esterno, mentre le truppe tedesche si ammassavano alle frontiere della Cecoslovacchia. Dopo averlo tenuto in attesa per ore, Hitler incontrò personalmente il presidente cecoslovacco e lo aggredì con violenza, minacciandolo e dicendogli che gli aerei tedeschi avrebbero distrutto Praga quella notte stessa se Hácha non avesse firmato la capitolazione. Hácha ebbe un attacco di cuore e dovette essere rianimato. Tenuto in piedi dalle iniezioni dei medici di Hitler, Hácha firmò con le mani tremanti l’atto di capitolazione.

All’alba del 15 marzo le truppe tedesche varcarono i confini ed occuparono il paese, quasi senza sparare un colpo. Hitler salì a bordo di un treno alla stazione di Berlino e insieme ad Hácha si recò a Praga dove annunciò la dissoluzione della Repubblica Cecoslovacca e la nascita del Protettorato di Moravia e Boemia il cui governo fu affidato a un dirigente del partito nazista. La Slovacchia rimase indipendente, anche se di fatto divenne uno stato burattino della Germania di Hitler, mentre gli ungheresi, alleati della Germania, riuscirono a rosicchiare qualche altro pezzo del paese.


Fu l’ultima vittoria incruenta per il dittatore nazista. Con l’occupazione totale del paese, anche i più ingenui compresero che l’obiettivo di Hitler non era semplicemente quello di riunire in un unico paese tutti gli europei di lingua tedesca: era invece qualcosa di più grande e allo stesso tempo più oscuro. Quando sei mesi dopo, nel settembre del 1939, Hitler aggredì la Polonia, le potenze europee gli dichiararono guerra.


(IL POST, 15 marzo 2019)

Suona familiare?

RICICLO

 Speriamo le abbia conservate, possono tornare utili in questi terribili giorni che ci aspettano

PS: le foto non sono fotomontaggi, ma foto vere del 2015 dopo l’”annessione” della Crimea da parte della Russia e le sanzioni comminate in conseguenza





MALEDETTI

 Oggi Putin ha scatenato la guerra, stamattina mi sono alzata accolta dallo sguardo desolato di Roberto che me lo ha comunicato.

In una delle chat amicali due amiche hanno scritto addolorate richiamando tutti alla preghiera, ma io non so, non voglio, non riesco a pregare e quindi sono qui, nuda, davanti al mio dolore e alla mia rabbia. E allora li maledico, maledico Putin, tutti i tiranni e i loro fiancheggiatori, maledico gli imperialismi, i nazionalismi, chi urla “Prima i russi/gli americani/gli italiani….” senza la consapevolezza di quello che sta dicendo, senza che la storia venga ascoltata, compresa, creduta.

Maledico chi, nella notte, ha scaricato bombe su gente che come me, come noi, stava dormendo nei propri letti e si è svegliata nella morsa della follia umana, nelle lacrime, nel dolore, nella morte, vittime innocenti e incolpevoli. Vorrei avere davvero i poteri da strega che i tremebondi uomini (fanno la guerra per dimenticare la loro vigliaccheria) attribuivano alle donne per scagliare le mie maledizioni con più efficacia.

La storia li condannerà e sconfiggerà tutti, i criminali e i loro fiancheggiatori, e questa non è per me una magra consolazione, ma una prospettiva che anelo. Purtroppo non vale qui ed ora. Qui ed ora li maledico.

martedì 22 febbraio 2022

INQUIETANTI PARALLELI


“Da parte di coloro i quali detengono il potere a Kiev esigiamo di interrompere immediatamente le azioni armate. In caso contrario la responsabilità per un possibile ulteriore spargimento di sangue sarà completamente sulla coscienza del regime che governa il territorio ucraino.”

Discorso alla nazione di Vladimir Putin, 21.02.2022

Nessuna azione armata è stata mai condotta dalle autorità legittime ucraine.


“Questa notte per la prima volta, dei soldati regolari polacchi spararono sul nostro territorio. Dalle 5:45 noi stiamo rispondendo al fuoco e da ora in poi alle bombe risponderemo con le bombe. Chiunque combatterà con gas velenosi sarà combattuto con gas velenosi. Chiunque violerà le regole di guerra può aspettarsi solamente che noi faremo lo stesso. Continuerò questa lotta, non importa contro chi, fino a che l'incolumità del Reich e i suoi diritti saranno assicurati.”

Discorso al Reichstag di Adolf Hitler, 1 settembre 1939, invasione della Polonia. Nessuna azione militare della Polonia contro la Germania.


“Noi siamo sempre stati a favore di una soluzione diplomatica, comprendiamo la nostra responsabilità colossale nella regione e comprendiamo le esigenze di sicurezza europea. Ma la sicurezza di uno non può essere garantita a spese di un altro. …Abbiamo inviato le nostre proposte agli Stati Uniti, fatto delle richieste in termini di garanzie di sicurezza, ma la risposta è stata piena di dichiarazioni generiche da parte degli USA e della NATO, per portare acqua al loro mulino”

Discorso alla nazione di Vladimir Putin, 21.02.2022


“Voi conoscete le proposte che ho fatto per soddisfare la necessità di ripristinare la sovranità tedesca sui territori tedeschi. Voi conoscete i tentativi senza fine che feci per una chiarificazione pacifica e comprensiva del problema dell'Austria e più tardi del problema dei Sudeti, della Boemia e della Moravia. Fu tutto vano.”

Discorso al Reichstag di Adolf Hitler, 1 settembre 1939, invasione della Polonia

giovedì 17 febbraio 2022

SAN VALENTINO DA ROMANTICI

 Premessa: alcuni giorni fa (10 febbraio) mando ad una chat di amici un post carino del Podere Stuard


E la Maria risponde il 14 febbraio (con mia reazione e piccola battuta)


Rincarerei descrivendo il mio regalo di San Valentino. Il sabato prima (San Valentino era lunedì) Roberto era andato dal vicino vivaista a comperare i semi di radicchio ed era tornato anche con una minuscola primula di un bel giallo carico e insolito: “Pensa, costa solo un euro!”

La sera di San Valentino mi ha guardato obliquo e occhieggiando alla primula sul davanzale mi ha detto (mangiando le praline del pasticciere che gli avevo regalato) “Beh, io il regalo te l’ho già fatto. vale, no?”.

Se il romanticismo non è ancora morto certo non si sente molto bene…

domenica 13 febbraio 2022

SAN VALENTINO

 La festa di San Valentino venne istituita nel 496 d.C. da Papa Gelasio I, il quale decise di istituire la festa degli innamorati per sostituire i riti brutali dei Lupercalia, antica festività pagana. Fino al IV secolo infatti si celebravano il 15 febbraio tali riti in onore al Fauno Luperco, il dio protettore della fertilità: danze sfrenate, inni agli eccessi, riti di rinascita entravano in netto contrasto con la morale cristiana. Durante le feste le matrone romane, incluse le donne in cinta, si offrivano spontaneamente a frustate di giovani devoti a Luperco.

Papa Gelasio I, inorridito dai Lupercalia, istituì il giorno precedente, appunto il 14febbraiola festa di San Valentino, martire di Terni.
Valentino era un giovane di famiglia patrizia nato nel 197 d.C., divenuto vescovo di Terni a solo ventuno anni. Il vescovo Valentino, a causa delle persecuzioni verso i cristiani da parte dell’imperatore Aureliano, venne trascinato sulla via Flaminia per essere lapidato, fino ad essere decapitato il 14 febbraio del 273.

Cosa ha a che vedere la figura di San Valentino con l’Amore? Si dice che l’imperatore Aureliano avesse punito il vescovo per aver celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario pagano Sabino, i quali morirono durante il rito stesso. Un’altra versione della leggenda, di origine statunitense, racconta che il vescovo incontrò due giovani che litigavano e, dopo aver donato ai due una rosa, fece ritornare la pace.

Forse, però, il racconto più conosciuto è quello che narra di come San Valentino fece ritornare la pace tra due giovani, facendo volare loro intorno coppie di piccioni, da cui derivò il termine piccioncini.

Un’ulteriore variante della leggenda parla dei due giovani innamorati Serapia, cristiana, e del centurione romano Sabino, la cui unione era fortemente ostacolata dalle rispettive famiglie, tanto che la fanciulla morì di dispiacere. Sabino chiamò al capezzale di lei Valentino per essere battezzato e trascorrere la vita dell’aldilà finalmente insieme.

(Da un post FB di Libreriamo, 14 febbraio 2021)


IL TIROCINIO DI GIGI

 Gigi entra nell’ultimo semestre della laurea magistrale (chimica) tutto dedicato al tirocinio sul quale scriverà la tesi. Dal 31 gennaio prende i famosi mezzi pubblici di Parigi per recarsi fedelmente ogni giorno al lavoro di tirocinio (in Francia anche i tirocini curricolari vengono retribuiti, a differenza che in Italia) in una Università parigina diversa dalla sua in una banlieu di Parigi.

 Il suo tirocinio è molto interessante, riguarda la messa a punto di un farmaco antidolorifico, ma io davo per scontato che lavorasse sul principio attivo del farmaco, invece Luigi mi dice che non è così. Il principio attivo è già stato elaborato, ma il problema è trasportarlo nel corpo umano là dove è necessario, perché appena viene immesso nel corpo gli anticorpi lo neutralizzano e disattivano. Luigi lavora quindi nell’elaborazione di nanoparticelle che incapsulino micro gocce di principio attivo e lo proteggano nel trasporto nel corpo prima di cadere vittima degli anticorpi. O almeno così ho capito, ma spero che Gigi legga questo post e controlli che non abbia detto stupidaggini.

Davvero affascinante, comunque, la scienza è altrettanto appassionante di un bel romanzo, perché è una storia in continua riscrittura. Auguri di buon lavoro a Gigi!


PS. Gigi mi ha detto che è tutto corretto. Meno male! 

sabato 12 febbraio 2022

UN ATTO GENEROSO

 Avevo già scritto come titolo di questo post “Un uomo generoso”, ma l’ho poi cancellato. L’uomo in questione è mio marito da quasi 37 anni e direi che lo conosco bene, per quanto si possa conoscere un altro essere umano. So che è generoso, ma anche non generoso, dipende dai momenti e dalle motivazioni - prevale in lui sicuramente una grande generosità nel vivere, nell’impegnarsi, nel fare.

Quindi vorrei raccontare non di un uomo generoso, ma di un gesto generoso e anche dell’eleganza con cui mi è stato raccontato.

Roberto è stato in un Burundi (a Bujumbura) per un progetto di cooperazione internazionale finanziato dal Dipartimento Cooperazione e sviluppo del Ministero e gestito da Parmaalimenta, associazione partecipata dal Comune di Parma, per lo sviluppo di una filiera agro-(micro) industriale sul pomodoro. Per fare questo  è andato in Burundi con una delegazione mista Parmaalimenta, Comune, Podere Stuard e ha lavorato per una settimana con un nutrito gruppo di agronomi locali.

Una premessa da fare è che gli ho raccomandato di non innamorarsi di artigianato locale e tornare con pezzi ingombranti che poi avremmo collocato in giro per casa e dimenticato (e da spolverare) ma di farsi guidare da giudizio e cuore.

Tornato, mi ha fatto vedere una deliziosa giraffina di legno con le ruote per Olivia e alcune scatoline di tè verde coltivato localmente per i patiti di famiglia (io in primis, ma anche Gigi non scherza). Tutto bello. Poi, mi ha raccontato invece di compagni di viaggio che, complice il fatto che le cose costavano molto poco e che tutti erano dotati di grandi ed enormi valigie (al ritorno vuote) con le quali avevano portato diverse cose in Burundi, tra gadget da regalare e cose utili per la sede locale di Maison Parma, che avevano dunque comprato oggetti locali, uno dei quali un enorme centrotavola scolpito nel legno dal costo (previa contrattazione) di cento euro. Poi mi ha guardato, con un filo di incertezza negli occhi “Sai invece io che cosa ne ho fatto di cento euro? Alla fine del lavoro con gli agronomi locali abbiamo definito di creare una chat Whatsapp per aggiornarci sull’andamento del lavoro e per essere a disposizione per eventuali richieste. Uno di loro ha però detto desolato che lui non aveva uno smartphone e quindi non poteva partecipare alla chat. Allora ho chiesto all’interprete, una ragazza locale che sembrava molto sveglia, e con lei siamo andati a comprare uno smartphone per lui, cento euro. Ho fatto bene, no?”.

Più che bene, benissimo!



La giraffina per Olivia


sabato 5 febbraio 2022

“STATO SOCIALE”

 Interessante che nel Comune di Torrile (Parma) non abbiano istituito un banale, fallibile e limitato SERVIZIO Sociale, ma direttamente uno STATO Sociale. Complimenti!