Ieri siamo andati a vedere il nuovo film di Nanni Moretti (nuovo come uscita, a dire il vero, in realtà incappato nella pandemia). Non ci è piaciuto, purtroppo, siamo usciti con l’impressione che avrebbe potuto essere molto meglio. Moretti è inciampato nel suo principale difetto, che nei suoi migliori film ha stemperato con l’ironia : l’ossessivo manicheismo, la rigidità inclemente dei principi che arrivano ad annientare le sfumature, a raggelare il dolore.
Poi ho letto questo pezzo di Paolo di Paolo e mi sono un po’ riconciliata con il film, trovando un po’ di senso a quello che ho visto
Aggiungerei solo un’ultima annotazione: non aiuta certo il film una recitazione terribile: gli attori sono pressochè tutti (Moretti a parte che sa fare sempre e solo lo stesso personaggio) TERRIBILI - su tutti un veramente inguardabile Scamarcio. Anche di questo però Moretti porta in parte la colpa.