lunedì 11 giugno 2018

DI PAURA, DI RAZZISMO E DI DILETTANTISMO

Una nave ONG bloccata nel Mediterraneo con 600 migranti a bordo, ostaggio di una neverending campagna elettorale e del ridicolo celodurismo di destra (mi viene sempre in mente il commento di una amica disinibita sul fronte sesso che diceva che il celodurismo è direttamente proporzionale a scarsa virilità). Grandi proteste, indignazione, ma anche solido supporto da tanta gente (sentito stamattina su Radio Capital intervento di un ascoltatore “ma c’è tanta gente che soffre in Italia e non gliene frega un cazzo a nessuno, ma a chi gliene frega dei migranti?”).
 A me sembra che uno dei problemi (a mio parere non sufficientemente sottolineato) sia l'improvvisazione, il fare un passo alla volta senza sapere quello che potrà venire dopo, la politica del "giorno per giorno" un tweet dopo l'altro in mancanza di una strategia che richiede tempi necessariamente dilatati. Gli smartphone sono un grande strumento , ma portano chi li usa a pensare in termini di "like" immediati e di cambiamenti istantanei. Ma, nel mondo reale, le giornate durano sempre 24 ore e chi sta su una nave, in attesa di indicazioni, non può fare a meno di accorgersene. E i problemi sono assai più complessi e le risposte difficili, impopolari per entrambi gli schieramenti  - occorrono anni, occorre che la campagna elettorale finisca e si lavori sul pezzo in tutta la sua complessità.

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