martedì 26 giugno 2018

SCHIENA SPEZZATA E IL VECCHIETTO DELLA FESTA DELL’UNITÀ

Da un po’ di tempo mi viene in mente questa immagine: mi sento la schiena spezzata. Sicuramente è perchè la mia effettivamente lo è: devo stare attenta continuamente, curarla, non sforzarla - una schiena spezzata che non guarirà più. Ma soprattutto per il fatto che non solo mi sento politicamente sconfitta (in fondo non è la prima volta) , ma è sconfitto un modo di intendere la politica, di intendere le istituzioni, le relazioni sociali,  le aspettative, la convivenza civile. Prevalgono l’inganno, la paura, il rancore, le balle spaziali, le illusioni, l’ignoranza e la beffa e io mi sento sconfitta, superata, perdente.
Triste? Certo, ma bisogna pur ridere. Domenica scorsa il mio indomabile marito è andato a fare il suo piccolo pezzo di volontariato alla festa dell’Unità di Colorno. Dove l’hanno messo a lavorare? Avete presente i vecchietti che sedevano all’ingresso chiedendo l’ingresso ad offerta? Proprio lí - deve essere ormai il momento. Non è triste, fa ridere.
Un bel marito, ancora, no?

lunedì 11 giugno 2018

DI PAURA, DI RAZZISMO E DI DILETTANTISMO

Una nave ONG bloccata nel Mediterraneo con 600 migranti a bordo, ostaggio di una neverending campagna elettorale e del ridicolo celodurismo di destra (mi viene sempre in mente il commento di una amica disinibita sul fronte sesso che diceva che il celodurismo è direttamente proporzionale a scarsa virilità). Grandi proteste, indignazione, ma anche solido supporto da tanta gente (sentito stamattina su Radio Capital intervento di un ascoltatore “ma c’è tanta gente che soffre in Italia e non gliene frega un cazzo a nessuno, ma a chi gliene frega dei migranti?”).
 A me sembra che uno dei problemi (a mio parere non sufficientemente sottolineato) sia l'improvvisazione, il fare un passo alla volta senza sapere quello che potrà venire dopo, la politica del "giorno per giorno" un tweet dopo l'altro in mancanza di una strategia che richiede tempi necessariamente dilatati. Gli smartphone sono un grande strumento , ma portano chi li usa a pensare in termini di "like" immediati e di cambiamenti istantanei. Ma, nel mondo reale, le giornate durano sempre 24 ore e chi sta su una nave, in attesa di indicazioni, non può fare a meno di accorgersene. E i problemi sono assai più complessi e le risposte difficili, impopolari per entrambi gli schieramenti  - occorrono anni, occorre che la campagna elettorale finisca e si lavori sul pezzo in tutta la sua complessità.

venerdì 8 giugno 2018

LESSICO FAMILIARE

 Vi ho/ abbiamo voluto, vi ho/ abbiamo desiderato, vi ho/abbiamo atteso. Vi ho/abbiamo amato nella vostra singolarità? Non ho mai rinunciato ad essere donna ma l’equilibrio è stato difficile e spesso colpevolizzante - se ho ecceduto è stato sicuramente nel lasciarvi andare...
https://www.raiplay.it/video/2018/04/Lessico-famigliare-6560efdb-8fcc-4c25-b7aa-ff94a7bf28e1.html

Ho/ abbiamo testimoniato rispettando il vostro desiderio? Sono /siamo stati il vostro tramite al mondo? Vi ho/abbiamo rappresentato i confini del possibile, facendo vivere il vostro desiderio? Vi abbiamo testimoniato attraverso la nostra vita che la vita ha un senso e una speranza?
https://www.raiplay.it/video/2018/05/Lessico-famigliare-b1a60e9c-4509-4ea8-8030-ce00e64f7c85.html

In fondo, in modo molto più semplice lo cantava anche Paul Young
Because she's living in the love of the common people, smiles from the heart of a family man.
Daddy's gonna buy you a dream to cling to,
Mommy's gonna love you just as much as she can, and she can.