martedì 28 novembre 2017

IL CUORE E (È) LO STRANIERO

https://www.youtube.com/watch?v=NrRmhS7A84k&sns=em

Consiglio chi ha una mezz'ora di guardare questo intervento di Recalcati - non ho mai sentito declinare il tema dello straniero come lui fa in questo video. Sto ancora pensando se sono totalmente d'accordo, perchè il salto è veramente audace. Ma è comunque una botta di vita, uno stimolo a pensare - non capita spesso...




domenica 26 novembre 2017

LIBERIAMOCI DALLA VIOLENZA

Conosco il lavorodi questo Centro di Modena, per lungo tempo al centro di polemiche per quanto evidenzia anche qui: non possiamo "cavarcela" pensando agli orchi delle favole, alla cattiveria allo stato puro. Gli orchi non solo sono in mezzo a noi, ma anche parte di noi. Gli orchi si abbinano con donne che a loro volta non solo sono vittime ma incarnano l'archetipo della vittima con cui molta parte dell'educazione femminile a volte collude - e l'archetipo della vittima c'è in tutte noi. Siamo tutti orchi e tutte vittime, ma (per fortuna) la gran parte di noi ha imparato a gestire i due ruoli. È necessario affrontare e assumere questa complessità se si pensa di liberarci davvero, uomini e donne, dalla violenza.


martedì 21 novembre 2017

CHE PAESE PENOSO

Possibile che sia finalmente venuto il momento di cacciare un impresentabile presidente della Lega Calcio quando una nazionale notoriamente di mezze calzette manca la qualificazione ai mondiali e non quando definiva i neri scimmioni e le calciatrici lesbiche? Ma in che paese, anzi in che pianeta vivo?

domenica 19 novembre 2017

LA PIANTA DELL'ANNA


È la Ginko Biloba, come ogni autunno protagonista assoluta del giardino, fiamma d'oro d'autunno. Ma è anche la pianta dell'Anna, nata da un seme piantato in un piccolo vaso dall'agronomo giardiniere che ho sposato e messa a dimora quando è nata l'Anna, 29 anni fa. Come lei è una pianta alta, dritta e bellissima. Come lei ha radici salde e uno slancio inarrestabile ed elegante verso il cielo. Rimane sempre lì, a crescere con lei e ci sarà sempre nel corso della sua vita.
Mi piace saperlo.



Piccoli regali inaspettati

Oggi mentre vagavo nel giardino, col sole che mi scaldava dentro la mia vecchia giacca a vento, ho notato nel giardino a nord un piccolo bagliore inaspettato e sono andata a vedere. Ho trovato questa piantina, comprata sbadatamente per due caratteristiche essenziali: un bel fogliame variegato ed essere una pianta da ombra, adatta per questo angolo di giardino che riceve il sole diretto per pochissime ore giornaliere, una simil begonia. Oggi è fiorita, bianca e delicata, un piccolo regalo inaspettato per la distratta proprietaria del giardino, in mezzo alle foglie che cadono e alle piante e ai fiori che si rattrappiscono in attesa dell'inverno.



martedì 7 novembre 2017

E VA BENE - IUS SOLI, DANNAZIONE!

Avevo giurato a me stessa che non avrei scritto di ius soli, che non me ne sarei occupata e preoccupata - la causa è questo dibattito penoso e fortemente ideologizzato e semplificato che circonda il tema.  Ma io dei soggetti destinatari mi occupo e mi preoccupo, non li vedo fisicamente, ma mi occupo della lettura dei dati, dell'ascolto delle narrazioni degli operatori, dei rimandi dei servizi - ovviamente tutto questo "sapere" non viene mai visto, valorizzato, ascoltato, interpellato. Di ius soli devo scrivere, perchè non sopporto di non farlo. Ma per me è fonte di dolore e di bruciante incazzatura.
Prima considerazione: questa legge è positiva, non negativa, ma di una positività che si avvicina - anzi, sfiora - l'irrilevanza. Esiste già una legge che a diciotto anni consente la cittadinanza ed una equiparazione di diritti per i minori che mi sembra completa.
Seconda considerazione: il tema non è la cittadinanza, ma l'inclusione. Tutta questa gente molto benintenzionata che fa della cittadinanza una "bandiera" di sinistra cosa ne pensa della scuola che butta fuori questi ragazzi molto rapidamente, che ancora non sa e non tratta la differenza tra alfabetizzazione primaria e secondaria, di una integrazione che viene praticata come omologazione (e vissuta come separatezza) e non assume e tratta le contraddizioni, i lati oscuri, scaricandoli su questi ragazzi che invece sarebbero una straordinaria occasione di trovare ponti.
Terza considerazione: quando questi ragazzi ci dicono "Noi siamo italiani, ma questo paese non ci vuole" possiamo con sincerità rispondere che non è vero? Secondo me hanno ragione - noi non li vogliamo, non li capiamo, ne abbiamo paura, ci limitiamo a censurare i comportamenti, non andiamo mai ad approfondire, capire le cause, sviluppare le potenzialità, rappezzare i buchi.
Quello che voglio dire, e lo dico con rabbia, è che lo ius soli è una patetica foglia di fico che non cambia pressochè niente della sostanza di un problema gravissimo (ad esempio, senza parlare di sentimenti, buoni o cattivi che siano, è stato stimato che uno dei maggiori svantaggi competitivi dei prossimi cinquant'anni che avrà la regione Emilia- Romagna è questa massa di ragazzi non qualificati, non scolarizzati, fuori da un mercato del lavoro che chiede qualifica, scolarizzazione, elementi di occupabilità) che nessuno vuole vedere a meno che non si manifesti in comportamenti estremi e quindi sanzionabili e criticabili.
Molte cose si potrebbero fare, a cominciare dai percorsi scolastici, dall'organizzazione delle città, dalla lotta contro la povertà minorile sia materiale che culturale, alla cultura come mezzo di inclusione con particolare intensità giocato in particolare sugli adolescenti, al sostegno alla genitorialità. Ma lo ius soli è più facile, fa sentire buoni e di sinistra.
Che rabbia!

mercoledì 1 novembre 2017

UNA PRIMIPARA ATTEMPATA DI SCRITTRICE

La mia amica Romilda ha scritto un libro e si autodefinisce, rispetto al suo ruolo di scrittrice, una "primipara attempata".

Ho letto il libro e mi è davvero piaciuto tanto, è un giallo con diversi personaggi femminili per lo più forti e positivi e con Bologna prepotente e amatissima protagonista. È bello il mestiere di scrittore, il poter regalare un po' di tempo piacevole e interessante alle persone, lo stare vicino e diventare un po' parte dei loro mondi.
Romilda è anche venuta (da Bologna dove vive) a presentare il libro a Parma e abbiamo avuto una davvero bella serata insieme alle mie amiche e alle sue - con qualche marito al seguito - chiacchierando e parlando e narrando, attempate signore ancora però piene di cose da dire e da fare e di energie e sinceramente interessate alle storie che ognuno di noi narra (e anche rappresenta nei ricordi di cui abbiamo bagaglio, in questo caso bagaglio leggero e amato).
Vorrei che in tanti leggessero questo libro, stamattina con Albertina, la prima a leggerlo delle mie amiche, a cui è piaciuto molto, abbiamo ulteriormente condiviso una piacevole chiacchierata in merito - che bello leggere, che bello chiacchierare, che bello avere amici... un grazie a Romilda (e tutti leggano il libro, in particolare chi ha amato e ama Bologna).