sabato 29 novembre 2025

DI PISCINE

 La settimana scorsa con Roberto siamo usciti a cena con un suo collega pugliese (tecnico dei mulini che gira il mondo a farne migliorie e manutenzione) e i suoi due ragazzi trentenni che ne seguono le orme. La cena è stata piacevole, vivace, rilassata ed eccellente.

A un certo punto, Francesco, il nostro quasi coetaneo, ci mostra le foto e ci racconta della "piscina di Abramo" che ha avuto modo di visitare in Turchia, nella città di Sanliurfa, nel sud-est del paese. Secondo la leggenda, è il luogo dove Abramo fu gettato nel fuoco dal re Nimrod, ma Dio lo salvò trasformando miracolosamente in acqua le fiamme e i tronchi ardenti in pesci sacri che vivono nello stagno ancora oggi.

Ascoltando questo bel racconto, con una di quelle associazioni di idee che non capisci bene da dove vengano, mi è venuta in mente una delle storie ascoltate nell'isola di Mykines (per chi se lo chiedesse, ieri sera non ricordavo il nome dell’isola, l’ho ricostruito poi dalle foto) che è la più occidentale delle 18 maggiori isole che compongono l'arcipelago delle isole Faroer (dove siamo andati in vacanza nell'estate 2024). Mykines è un'isola piccola, appena 10 Kmq, ed appena 10 abitanti. Nel villaggio ci sono una cinquantina di case, ma solo sei abitate stabilmente tutto l'anno, di più d'estate (turisti o proprietari in vacanza). L'isola è famosa per la bellezza dei suoi paesaggi e per la gran quantità di uccelli che la abitano, in particolare migliaia, forse milioni di pulcinella di mare che nidificano sulle alte scogliere (passi a pochissima distanza dai loro nidi e li puoi ammirare benissimo). Nell'isola è possibile usufruire di una guida locale (la giovane ragazza che ci faceva da guida  non viveva tutto l'anno sull'isola, ma sua madre sì e lei stessa era cresciuta sull'isola) che ti porta in giro e ti racconta. Molto bello, molto piacevole.

Insomma, mi è venuta in mente una delle storie che ci ha raccontato. Nel mezzo del paese, improvvisamente, ci si imbatte in una piscina, costruita con materiale naturale dell'isola, ma comunque costruita, non tanto grande ma ancora utilizzata. La coppia che si vede nella foto che ne abbiamo fatto qui sotto, proprietari ma non residenti di una casa nel villaggio, stava a mollo nella piscina con una temperatura dell'acqua che si avvicinava di molto all'acqua appena tolta dal frigorifero (aiutava comunque fornita scorta di alcolici appoggiati sul bordo della piscina di cui spesso usufruivano).



La piscina è stata costruita più di cent'anni fa basata sull'esigenza riscontrata dai dati. La maggior causa di morte per gli abitanti di Mykines (allora molti di più) era l'annegamento e non stupisce visto che erano dediti principalmente alla pesca e a un po' di pastorizia e pescavano nell'Oceano Atlantico settentrionale, al 62mo parallelo, a metà strada tra Islanda, Norvegia e Scozia. Ma perché annegavano, i pescatori o i pastori che cadevano dalle scogliere (“spesso per recuperare pecore che erano scappate sulle sporgenze”)? PERCHE' NON SAPEVANO NUOTARE! e qui lo stupore tra i turisti che ascoltavano la guida. Gli abitanti non sapevano nuotare perché nell'Oceano Atlantico settentrionale non fanno bagni neanche i bambini (che come è noto pur di fare il bagno sopportano temperature molto più disagevoli degli adulti) e quindi gli abitanti di Mykines non avevano mai imparato a nuotare in modo da poter resistere all'annegamento per il tempo necessario a recuperarli dall'acqua o tornare a riva. Per questo motivo hanno costruito la piscina in paese dove tutti andavano a imparare a nuotare. 

La storia ci aveva fatto ridere e ci era davvero piaciuta.

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