domenica 26 ottobre 2025

IL CANE DA PASTORE

 Rispetto all’acclarato (e all’unanimità) istinto da cane da pastore di Roberto, la nostra amica Maria (nonché compagna di classe e compagna mia di banco) ha ricordato un episodio di più di quarant’anni fa. Durante una delle nostre vacanze (Lipari, Grecia, Yugoslavia - i miei figli ridono quando mi sentono dire Yugoslavia…) tutte rigorosamente in giro con una grande tenda canadese da cinque che montavamo e rimontavamo quasi ogni giorno, sorretti dall’entusiasmo e dalla forza dei nostri vent’anni, ci siamo fermati in un grande campeggio. In genere montavamo rapidi la nostra casa temporanea, chi tirava su la tenda, chi piazzava i  picchetti, chi impiantava il fornello e la cassetta delle provviste, chi gonfiava i materassini e metteva a posto i sacchi a pelo, chi faceva la salsa e chi metteva su l’acqua della pasta (l’acqua non bolliva mai nei fornellini da campeggio), chi montava il tavolo e apriva le sedie… si arrivava la sera, si mangiava e poi si rimaneva a chiacchierare (e a giocare a carte) fino a tardi attorno alla lampada da campeggio, eravamo davvero giovani, belli, abbronzati e felici.

Una notte, Maria si è svegliata per andare in bagno, dimenticandosi gli occhiali da vista in tenda e non osando tornare dentro per non svegliarci, è andata ai bagni che come sempre non erano vicini alla tenda e poi si è persa nel campeggio buio, vagando per un po’ senza più ritrovare la tenda. Cominciava a disperarsi, quando all’improvviso si è vista davanti nel buio una figura alta con una testa di ricci - Roberto - che l’ha ricondotta alla tenda.

Cos’era successo? Era successo che Roberto anche a vent’anni aveva il sonno leggerissimo e si era svegliato quando la Maria è uscita dalla tenda, poi il suo istinto da cane da pastore gli ha impedito di riaddormentarsi fino a che non fosse tornata e non vedendola tornare sempre il suo istinto da cane da pastore lo ha spinto ad andare a cercarla e “salvarla”. 

Ancora adesso, raccontando la storia, Maria era stupita. Ma io no, lo conosco bene…

sabato 25 ottobre 2025

FAMIGLIE NUMEROSE

 Ieri mattina, venerdí, mi sveglio (ore 7, prima del solito) con un pensiero in testa: c’è da mettere fuori la plastica e il vetro.. Il venerdí c’è la raccolta porta a porta (martedì carta -ogni quindici giorni - e indifferenziato. C’è anche l’organico, ma noi non lo conferiamo perché abbiamo la nostra piccola “massa”). Ma dannazione, il venerdì è un problema, perché da alcuni mesi arrivano così presto (Roberto, che è spesso sveglio, dice anche alle 5:30) che in effetti bisogna mettere fuori i contenitori  la sera prima - ci ricordiamo quasi sempre, ma stavolta no. Mettiamo fuori lo stesso, ma constatiamo in seguito che erano già passati. Queste dimenticanze mi fanno infuriare e mentre faccio colazione con Roberto brontolo e mi lamento, fino a sbottare: “Ma insomma, in due non ne mettiamo insieme neanche uno intero! Adesso capisco qual era il senso delle famiglie numerose, quando sei in tanti magari uno si ricorda,”. Chissà perché mi è venuto questo pensiero, del tutto inaspettato e mai formulato nemmeno in me stessa. Roberto infatti mi guarda perplesso e biascica un “Sì, in effetti, magari…”

Stamattina, sabato, usciamo per andare al Festival di Passato Presente e all’inaugurazione della bottega del Piccolo Stuard a Parma. Salgo in macchina con la giacca a vento (leggera, la giornata era magnifica!) e Roberto inizia la sua solita manfrina da cane da pastore irredimibile “ma come fai a salire in macchina con la giacca a vento, ma non hai caldo? …. E poi dopo ti viene freddo quando scendi… e bla.. bla.. bla.. Dopo un po’ sono sbottata “Adesso mi ricordo perché le famiglie numerose non le vogliamo più: pensa se dovessi sopportare non solo te, ma tanti altri rompicoglioni come te!”.

E niente, non se ne viene a capo.

lunedì 20 ottobre 2025

UNA SETTIMANA CON OLIVIA

 Una settimana con Olivia (e con la nostra figlia grande e bella) significa molte cose, molta vita, molta dolcezza. Tra le cose più importanti, significa assistere allo spettacolo di un gioco intenso, mai compiuto, sempre ricercato, perfezionato e rinnovato. Olivia gioca con una intensità che è difficile osservare in altri periodi della vita.


Ieri Olivia é tornata, con il suo papà e la sua mamma, nella sua bella casa sul lago e oggi, entrando nella sua “sala giochi” (in realtà lo spazio dove mettiamo le piante durante l’inverno), ho notato che era tutto morto, deserto. I giochi abbandonati dopo gli ultimi momenti erano là, privi di vita, senza di lei.



Perfino la giornata, dopo una lunga sequenza di splendide giornate di sole, un’ottobrata magica, soffriva di un grigiore troppo quieto.


Ho messo via ordinatamente i giochi. Aspetterò con loro il ritorno della intensità che dá loro vita.

domenica 12 ottobre 2025

UN DESERTO

 Desertum fecerunt et pacem appellaverunt, alla lettera "fecero un deserto e lo chiamarono pace"

Agricola, Tacito, 98 d.C.

sabato 4 ottobre 2025

COMMENTO BREVISSIMO (E UN PO’ VELENOSO)

 Constato con piacere quanto sia cresciuta la considerazione del trio Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich dei terroristi di Hamas, inaspettatamente valorizzati. Da quando hanno catturato gli attivisti della Flottiglia, infatti, noti terroristi di Hamas a loro dire, hanno riconosciuto che i terroristi di Hamas sono tutti highly educated, pacifisti e disarmati. Un bel passo avanti nella comprensione reciproca e convivenza tra i popoli, non è vero?

giovedì 2 ottobre 2025

DA TOGLIERE IL FIATO

 

Sono senza fiato, senza parole. L’Italia ha organizzato e pagato un volo di Stato (e sottolineo un volo di Stato, con aereo di Stato e per un unico passeggero) per rimpatriare un criminale libico e non paga i voli di ritorno di civili della Global Sumud Flotilla che non hanno commesso reati (anzi, hanno subito un abuso in netta violazione del diritto internazionale). Sono senza parole.