sabato 31 maggio 2025

WORKS OF ART

 


QUARANTA ANNI DI MATRIMONIO

 Oggi sono quaranta anni di matrimonio. Un dato che si fa fatica a percepire nella sua interezza. Tanto tempo, tante cose successe. Ne abbiamo parlato e ci siamo stupiti di quanto la nostra vita sia stata fortunata - e questi quaranta anni di matrimonio ne sono stati una parte importante e hanno dato buoni frutti.

Così festeggiamo, un po’ straniti da questa vita, tanta vita accaduta. E sta accadendo ancora.



giovedì 22 maggio 2025

ROMANIA STAMANE 2

Commento di un amico (via Whatsapp) al post intitolato ROMANIA STAMANE

Michele: 

 Escludere dal voto (vedi caso Afd) no, non esagerare. Perdono e fine. Se escludi indisponi un elettorato che poi ti presenta il conto.

Se poi vincono allora i partiti si interroghino e contrastino nelle sedi deputate.

Rispondo che il tono del commento era evidentemente svaccato e semplicistico (voleva esserlo, più sui toni dell'invettiva che del commento) e che sono d’accordo che la soluzione sarebbe peggio del male per chi crede nella democrazia. Ma segnalo che la democrazia, tra i suoi tanti problemi, ha anche quello della tolleranza degli intolleranti. Tollerare gli attacchi all’essenza stessa della democrazia? Tollerare le falsità, le manipolazioni, il bullismo, gli attacchi ai poteri intermedi (stasera sono particolarmente colpita dell'attacco diretto ad Harvard da parte di Trump - non vengono concessi o rinnovati i visti a studenti e docenti stranieri. E dalle spudorate bugie su quanto sta accadendo in Sudafrica - plateali e spudorate)? Insomma, la democrazia ha un problema: come, perché, in che modo e fino che punto tollerare gli intolleranti?

lunedì 19 maggio 2025

GESTI SEMPLICI

 (STUDIO DELL'UNIVERSITA' DI CAMBRIDGE)

Aiutare un cameriere a sparecchiare ha un significato, ecco cosa può dire di te questo gesto, secondo la psicologia.

A prima vista può sembrare un gesto banale, magari un’abitudine dettata dalla buona educazione. Ma secondo la psicologia, quando un cliente in un ristorante si alza per raccogliere piatti o piegare i tovaglioli, sta rivelando molto più di quanto sembri. Quelle azioni così piccole parlano chiaro, raccontano chi sei anche senza che tu apra bocca. Le nostre azioni quotidiane non sono mai completamente neutre. Ogni comportamento, anche il più semplice, riflette un modo di stare nel mondo. Aiutare il personale di sala, senza che nessuno lo chieda, non è solo cortesia: è un riflesso profondo della propria struttura interiore.

Secondo la psicologia, questo tipo di atteggiamento rientra nel cosiddetto comportamento prosociale. Si tratta di un insieme di gesti volontari compiuti per il bene altrui, senza attendersi un tornaconto. In un contesto sociale spesso dominato dalla fretta e dal disinteresse, simili azioni diventano segni preziosi di umanità. Il giornalista Lachlan Brown, specializzato in psicologia, ha analizzato questo comportamento per scoprire cosa può rivelare, effettivamente, sulla personalità di chi lo pratica, soprattutto se frequentemente. Inoltre, il comportamento prosociale è stato anche ampiamente studiato e discusso da Gian Vittorio Caprara, che ne parla come vero e proprio atto volontario, influenzato da aspetti individuali, familiari o sociali. Insomma, rafforza i legami interpersonali e spesso promuove anche connessioni autentiche.

Aiutare a sparecchiare è molto più di un aiuto logistico. Chi lo fa dimostra di possedere empatia attiva: la capacità di immedesimarsi davvero nella fatica degli altri. Non si tratta di pietà o di senso del dovere, ma di un impulso autentico a migliorare la giornata di qualcuno, anche con un gesto minuscolo. Ma non finisce qui. Questo comportamento rivela anche una consapevolezza sociale sviluppata. Chi si offre spontaneamente tende ad avere uno sguardo ampio, capace di cogliere i dettagli e i bisogni nascosti. È la tipica attitudine di chi sa osservare senza giudicare, di chi dà valore al lavoro altrui, qualunque esso sia. Martin L. Hoffman ha dimostrato che l'empatia, soprattutto se combinata a una componente motivazionale, spinge a comportamenti di aiuto per alleviare quello che può essere visto come un disagio altrui o magari anche solo una difficoltà temporanea.

Molti vedono nei camerieri figure “di servizio”. Ma chi li aiuta nel proprio piccolo trasmette un messaggio potente: ogni ruolo ha dignità, ogni persona merita attenzione. Dietro quel gesto si cela una visione paritaria, un modo di stare nelle relazioni senza superiorità. Chi agisce in questo modo, tra le altre cose, mostra anche un forte senso di umiltà e di disciplina interiore. Non aspetta il momento giusto, non cerca l’approvazione degli altri, ma fa semplicemente ciò che ritiene giusto.

Dietro quello che sceglie di fare, non c’è calcolo e non c’è strategia, ma solo la voglia di fare la propria parte. È il comportamento di chi è guidato da valori interiori e non da aspettative sociali. Un segnale che, in un mondo sempre più orientato all’individualismo, assume un valore controcorrente.

Beh, io sono una di quelli che compiono sempre il gesto, soprattutto al bar. Questo articolo mi ha fatto molto piacere. Piccoli dettagli intimi, non così importanti. ma con la loro luminosità.

ROMANIA STAMANE

 

Di Romania io so poco, tuttavia sono felice che le elezioni le abbia vinte chi parla di Europa e non il sovranista che strizza l’occhio alla Russia, anche se entrambi si sono dichiarati vincitori, uno avendo i numeri e l’altro no. So che è noioso tirare in ballo sempre quella parola, ma i fascisti sono fatti così: provano a vincere democraticamente, ma se perdono vogliono vincere lo stesso. A me sembrerebbe sufficiente per evitare del tutto che partecipino a ogni tipo di elezione, ma nel frattempo mi accontento che le perdano.
Agenzia di poche ore fa

George Simion, leader dell'estrema destra e capo del partito sovranista Aur, aveva inizialmente accettato la sconfitta congratulandosi con il vincitore. Ma a meno di 48 ore, pressato da una base sempre più rabbiosa, ha fatto giravolta chiedendo oggi l'annullamento del voto denunciando brogli e "voti rubati", soprattutto nei seggi all'estero. Simion ha puntato il dito in particolare contro Francia e Moldavia che sarebbero intervenute pesantemente a orientare la consultazione, sostenendo al tempo stesso che nelle urne vi sarebbero state molte schede di persone decedute

Bel podcast di Cecilia Sala sulle elezioni rumene
https://open.spotify.com/episode/4P6dd7zpEk4PPGqSXWc5y9?si=JkPNzq7YQ6e60XeAh9CFcw&context=spotify%3Ashow%3A1FaCiqGahURjjO42JOMiyd
(Ps, ascoltando il podcast. Ma chi sono quel 66% di rumeni residenti in Italia che hanno votato Simion?)

sabato 10 maggio 2025

PICCOLE STORIE DI OLIVIA E DELLA SUA MAMMA: LA FATICA DI CRESCERE

 Messaggio di Whatsapp ricevuto oggi da Anna (copio e incollo)

Oggi abbiamo visto  6 agnellini nati da 2 giorni. Il contadino ne ha preso uno in braccio e ha incoraggiato Olivia ad accarezzarlo. La fifona non l’ha accarezzato. Dopo aver chiacchierato 15 minuti riprendiamo il nostro giro in bici. Dopo 2/3 ore Olivia dice: sono triste. Allora gli chiediamo come mai, se le mancava un’amica, se era successo qualcosa di brutto, se aveva un brutto ricordo ma nulla. Per mezz’ora ha continuato a dire sono triste. All’improvviso dice: sono triste per un animale… Bianco. Insomma è scoppiata a piangere perché non era riuscita ad accarezzarlo.Crescere che fatica ❤️

E termina

E prima di andare a nanna mi ha detto che la parte preferita della giornata è stata vedere l’agnellino ma poi il brutto ricordo di non averlo accarezzato è tornato quindi è stato necessario di nuovo  un piccolo pianto.


Certo, crescere è faticoso, ma è anche una lunga meravigliosa avventura…

lunedì 5 maggio 2025

PICCOLE STORIE DI OLIVIA E DELLA SUA MAMMA: SAPERE LA STRADA

 Anna e Olivia (ed Andre per qualche giorno) sono rimaste una settimana a Sanguigna, sono andate a Gardaland dove si sono trovate con una amichetta di Olivia, ed abbiamo festeggiato tutti insieme il compleanno di Roberto a Lerici (c'erano anche Luigi con due suoi amici "parigini", un ragazzo cinese e la sua morosa spagnola, stupendi entrambi) ed è stato molto bello essere insieme.

Olivia questa volta ricordava molte cose della casa e a differenza delle volte precedenti, quando aveva avuto bisogno di un paio di giorni di "ambientamento", si è inserita fluidamente nella vita di Sanguigna, con una sempre più netta predilezione (accompagnata da un pizzico di paura) per il cane, il mitico Leo, ed in subordine per le galline e per la sua sala giochi. Lunedì sera però era ora di prepararsi a partire, il giorno dopo il nonno le avrebbe accompagnate a Chiasso dove avrebbero preso il treno per casa, e quindi Anna ha cominciato a informare Olivia "Sai, domani andiamo a casa, dobbiamo salutare i nonni e Gigi e Leo", Anche qui per la prima volta Olivia si è lamentata "No, io voglio stare qui con Leo, stiamo qui mamma". Anna le ha risposto che lei doveva andare a lavorare "ma se vuoi tu puoi rimanere , qui da sola con i nonni". Mescolino e smorfiette "No, mamma, io voglio stare con te, con te mamma". Scenetta tenera e carina.

Evidentemente però il cervellino in formazione ha continuato a lavorarci su, chissà su quali ipotesi e premesse, perché al momento di lavarsi i denti, mettersi il pigiama e leggere la storia della buonanotte, Olivia ha ripreso il discorso "Però forse posso stare qui da sola con i nonni e con Leo, magari un giorno". Poi però ha fatto una sosta, un po' preoccupata "Però mamma io non so la strada per venire qui".

E' stata rassicurata, prima di scivolare nel sonno. In effetti, la fatica e la difficoltà di diventare grandi si riassumono proprio in questo: trovare la strada, sapere la strada. E anche Olivia si incammina su questo non sempre facile percorso.