mercoledì 29 marzo 2017

ESSERE FAMIGLIA 2

Ritornano le geometrie variabili dei Ranieri. Oggi, mercoledí, Roberto è a Kansas City, Luigi è partito la notte scorsa per la gita con la sua classe (Lisbona), Anna è a Zurigo, io torno ora da Bologna, stanca davvero. Mi aspetta una casa silenziosa e la sarà fino a sabato mattina (ritorno Roberto) e domenica (ritorno Luigi ). Come mi consolo? guardate cosa mi ha dato il benvenuto in giardino

Poi una piccola riflessione

Le cose che si amano non si posseggono mai completamente. Semplicemente si custodiscono. (Gaio Valerio Catullo)

Poi un libro di Edna O' Brien che aspetta di essere aperto (Tante piccole sedie rosse) e ricordi di una intensa vita familiare che mi fanno sorridere. Una buona serata ovunque voi siate. Ho raccolto gli asparagi in giardino e me li cucino ora. 

domenica 19 marzo 2017

ESSERE FAMIGLIA

Questo fine settimana la logistica familiare è stata come spesso capita complicata. Anna è arrivata (venerdí sera) in visita dalla Svizzera dove vive e lavora da novembre (circa una volta al mese torna a casa). Roberto è tornato dal Messico sabato sera dopo una settimana di lavoro tra Città del Messico e Ciudad Obregon. Luigi sabato mattina era a Parma a scuola e si è fermato a pranzare coi suoi amici e poi è uscito con la morosa. A pranzo eravamo Anna ed io sole. Poi Anna è uscita con le sue amiche, Roberto è tornato alle 20 ed eravamo noi due a cena. Il pranzo domenicale è stato a 4, a cena si è ricomposto il solito nucleo familiare a 3 perchè Anna è ripartita, seguita dai mugolii di pianto del cane. Oggi sul gruppo what's up di "Famiglia"  Luigi ha postato



Confermo il cuoricino...

giovedì 16 marzo 2017

AMORE PER LA TRADIZIONE

Noi italiani sí che siamo attaccati alle tradizioni, alla loro pienezza e importanza. E allora basta voucher! Vuoi mettere il buon vecchio, genuino, detto in italiano, diretto LAVORO NERO. Torniamo lí, nel rispetto delle tradizioni.

sabato 11 marzo 2017

BENTORNATA

E allora bentornata primavera! (c'è anche qualche asparago che fa timidamente capolino.. )



mercoledì 8 marzo 2017

IL CEROTTO DI D'ALEMA

«Lasciare il Pd? Come strappare un cerotto: fa male, però dopo si sta meglio» dichiara con noncuranza D’Alema, la vasta mente già proiettata sulle prossime disfatte. E a chi lo ascolta cascano i cerotti e magari non solo quelli. Ma come? Avete occupato per anni la scena mediatica con la cronaca dei vostri bisticci da cortile spacciati per questioni di principio. Avete bloccato per almeno un anno i lavori del Parlamento con la disfida dei Sì e dei No, le leggi elettorali perennemente interrotte, le paccottiglie tattiche su primarie aperte, chiuse o cabriolet. Poi le correnti, gli spifferi, le scissioni agitate come clave di pastafrolla, le elezioni anticipabili, i governi a scadenza tipo yogurt. E tutto questo, dicevate, perché il Pd era il centro pulsante del sistema. L’architrave della democrazia. Avete creato intorno alla sua disgregazione un clima solenne da tragedia nazionale. E adesso che il dramma è finalmente compiuto, il capo dei congiurati minimizza il suo stesso operato e celebra il distacco con un’alzata di spalle? Se ne deduce che il primo a non avere mai creduto fin dall’inizio che il Pd fosse una cosa seria è stato lui, con buona pace dei militanti che invece ci avevano investito tempo e passione, e oggi si sentono sconfitti come coniugi alle prese con un fallimento matrimoniale. Si è strappato il cerotto, dice. Il guaio è che, prima di strapparselo, se l’era messo, indossandolo per anni come una medaglia. Perché a questo ormai si è ridotta la politica. A un mettere e togliere cerotti sopra ferite che non guariscono mai.
(Massimo Gramellini, Corriere della Sera, 8 marzo 2017)

Non mi dà proprio soddisfazione dire che da anni io l'avevo detto, solo malinconia per chi ci aveva creduto (e magari continua a crederci)

giovedì 2 marzo 2017

mercoledì 1 marzo 2017

COSA SARÀ


Cosa sarà
che ci fa lasciare la bicicletta sul muro
e camminare a sera con un amico
a parlare del futuro




Da cinque anni si è spenta la stella di Lucio e mi manca.

MANCHESTER BY MOTHER AND DAUGHTER

CHAT WHAT'S UP
01/03/17, 10:56:11: Anna Ranieri (DAUGHTER) Bellissimo e terribile Manchester by the sea, ti fa riflettere come le tragedie e le responsabilità influenzeranno per sempre la tua vita 😞

01/03/17, 12:07:08: Silvia Guidi (MOTHER): Per me invece l'elemento più importante come messaggio è il potere della speranza e della rigenerazione. Nei film americani spesso è fastidiosa: eventi terribili si aggiustano in breve tempo e completamente.
In Manchester by the sea si vede invece un processo di riparazione parziale, provvisoria, fragile ma presente. Non si ripara niente, ma la vita ti insegna e ti aiuta a fronteggiare, convivere, riprendere a vivere i rapporti, il mare, le giornate di sole - e a fare progetti.

Ci ho riflettuto un po'. Sensibilità differenti, ma forse soprattutto prospettive differenti, di chi ha ancora pressochè tutta la vita davanti e di chi invece ne ha già visto la gran parte.